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Galleria delle ambre

Il “Grande Brivido” *) non si può raccontare. L’esperienza del godimento di un’opera d’arte, sia essa naturale o mediata dalla mano dell’uomo è, e deve essere, un’esperienza personale. Un’intera biblioteca di critica d’arte non vale l’incanto di una notte stellata, una poesia ispirata, un bel quadro, un ciottolo d’ambra. I gioielli, quelli che hanno alle spalle una storia vera, devono essere indossati. Il piacere, l’emozione di sentire a fior di pelle una collana d’ambra, o di indossare, appena sopra al proprio morbido seno, un ciondolo che racconta una dura storia di milioni di anni fa… beh, non si può raccontare; va vissuto.

Una nostra fissazione è che le pietre devono essere assolutamente naturali. Così, se una nostra ambra cade per terra, è molto probabile che si rompa, mentre ci sono molte ambre che rimbalzano più sane e belle di prima. Come non bastasse, le nostre fragili ambre costano più delle altre! Ci sarà pure una ragione. Raccomandiamo che gli anelli in ambra vengano trattati con molta consapevolezza. Ciondoli e collane hanno, ovviamente, meno problemi.

Una fantastica caratteristica dell’ambra è la sua leggerezza. Si possono quindi indossare collane molto vistose, impensabili con altri materiali (che peserebbero anche più di tre volte tanto!)

L’ambra è fra le prime pietre (anche se non è propriamente una pietra) usate come gioiello nella storia dell’umanità, pur essendo, geologicamente parlando, piuttosto giovane (si parla fra i 15 e i 60 milioni di anni, una sciocchezza se paragonata all’età di diamanti e rubini).

*) A. K. Komaraswaami – “Il Grande Brivido” – Capolavoro di critica d’arte fra i più grandi mai scritti.

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