Il ciondolo non è un pendaglio che penzola, il complemento di una collana, il vezzo di un girocollo. È fatto per essere guardato anche dagli altri, ma sopratturro è un oggetto personale. Va enfatizzata la sua componente “ludica” per cui, per esempio, sarebbe bene poterlo mettere e staccare con facilità; desideriamo poterci giocare assieme
Mentre gli anelli sono abbracciati a un dito, i ciondoli subiscono potentemente l’influsso della forza di gravità. Devono cadere in modo aggraziato. Ribadiamo la differenza fra ciondolo e pendaglio: il ciondolo ha una connotazione semantica positiva, il pendaglio negativa.
Bisogna che la struttura evidenzi questa differenza: un coso appeso lì, è un pendaglio; un oggetto offerto con grazia alla vista, al gioco, al tatto, all’ammirazione e al piacere, è un ciondolo. Noi consigliamo cordini o catene semirigide, che non caschino a “V”, dando l’impressione di pesantezza, ma che offrano il ciondolo alla vista come se galleggiasse su di una morbida curva.
Il ciondolo si indossa a metà strada fra seno e labbra, mentre le labbra sono a metà fra occhi e ciondolo. E le mani sono nella giusta posizione per prenderlo, staccarlo, contemplarlo, giocherellarci assieme, guardarlo, prestarlo per fare vedere la stella di luce, il bel disegno, la misteriosa inclusione, e infine riattaccarlo con facilità alla catenella. Un qualcosa di molto personale che si può momentaneamente allontanare da te per poi, molto semplicemente, a te riunirsi. Se al ciondolo è legata la “tua” pietra, e per un momento lo presti a una persona amica, quel ciondolo sarà il tuo ambasciatore. E porterà solo messaggi positivi. Molti uomini non ne vogliono sapere di indossare gioielli; è però normale che anche loro abbiano al collo una catenella d’oro, con magari appeso un ciondoletto. Nella memoria infantile di ognuno di noi c’è almeno un ciondolo: era un succhiotto o una campanellina; ci teneva compagnia, ci dava piacere e sicurezza. Forse è per questo che c’è molta disponibilità verso i ciondoli, che si indossano volentieri anche sotto alla camicia. Non hanno quindi un solo valore estetico, ma toccano anche livelli non propriamente razionali, e per questo molto potenti. Ambra, tormalina policroma, quarzo stellato, cristalli di quarzo, di corindone, di tormalina, altri minerali, fossili, quarzo rutilato o dendritico, labradorite, grossi cabochon di corindone trasparente con belle inclusioni o con asterie, pietre tradizionali, pepite d’oro, meteoriti… Non ci sono i limiti dimensionali e di peso degli anelli, per cui la fantasia può spaziare molto liberamente costruendo accostamenti cromatici e plastici che sarebbero impensabili da indossare al dito.
Il fatto che il ciondolo sia sospeso, e quindi soggetto al movimento, può dare una componente dinamica all’oggetto che potrà esprimersi anche con colori, giochi di luci, brillii e zone opache, movimenti, disegni plastici del metallo e inclusioni da sogno nelle pietre, tintinnii e suggestioni di ogni tipo. Tutto un mondo di espressività che finora è stato solo parzialmente esplorato. Pietre con inclusioni significative possono anche essere accompagnate da una macrofotografia e da una lente d’ingrandimento per aiutare a indagare nel suo interno.
Riprendiamo il collegamento psicologico che correla il ciondolo al benessere della prima infanzia. Il messaggio dovrà essere indirizzato al bambino sereno che c’è in noi, e alla figura adulta in grado di prendere delle decisioni che pure è in noi. Un importante passo nella ricerca del “bello” nelle piccole cose. Una garbata intellettualità, un poco di magia, una forma plastica da toccare con piacere. Un oggetto del genere sarà indossato volentieri da uomini e donne, giovani e anziani, raffinati e gente semplice. (Sarà un po’ meno adatto a chi è abituato ad aspettare che “altri” decidano per lui!).