IL SASSO E LA FARFALLA
C’era una farfalla. Piena di colori, volava ed era leggera, e la vedevi, e la pensavi serena e in cerca di fiori. Come un piccolo arcobaleno nel suo volo di sobbalzi, le grandi ali come luci che si accendono e si spengono. – ln realtà pregava, ed era preghiera di invidia e di rimpianto. E pregava il suo Signore e “Signore”, diceva, “guarda quel sasso. La mia vita dura un giorno soltanto, un giorno di insidie e di paure e non vedrò mai i miei figli. La vita del sasso dura millenni, millenni di tranquilla pace, senza paura di becchi, di uncini e ragnatele”. – E mentre così pregava, la farfalla piangeva e non sentiva. Non sentiva che anche il sasso pregava, ed era preghiera accorata e triste. – “Signore”, diceva il sasso, “Signore! Per milioni di anni son stato sotto terra, nascosto alla gloria del Sole. E quando finalmente ti ho visto, o Sole, ti ho visto solo per saperti così lontano. E vedo me, immobile, polveroso e grigio. E vedo le farfalle, briose e colorate e risplendenti. Un giorno qualcosa mi coprirà, e nulla potrò fare se non ricordare; ricordare una giornata di luce, e piangere”. – Così pregavano il sasso e la farfalla, e il Signore sorrise. E sorridendo la farfalla ascoltò la preghiera del sasso, e sorridendo il sasso ascoltò la farfalla. – E presero a parlare, e lei contava di fiumi e di boschi lontani, di insetti e di parenti strani, e contava dei nonni, dei nonni dei suoi nonni e dei futuri nipoti. E il sasso contava dei cugini meteoriti, dei segreti delle montagne, del nascere dei cristalli. – E la farfalla diceva che le sue spoglie diverranno polvere e la polvere sasso, e anche lei, un giorno, potrà sapere. Ed il sasso diceva che la sua polvere diverrà fiore, e il fiore farfalla, e anche lui, un giorno potrà volare. – E il Signore ascoltava queste parole, e sapeva che erano parole d’amore. La farfalla voleva diventare sasso, e il sasso farfalla, e il Signore si commosse e sorrise, e sorridendo li accontentò.
E fu così che nacque l’Opale, che non saprai mai se è un sasso divenuto farfalla, o se è una farfalla, tramutata in sasso.
Da “Pietre non Ordinarie”
di Paolo Severi