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PIETRE CHE CURANO

Presentazione alla sezione: “PIETRE CHE CURANO”

LA TEORIA

Ciò che nel nostro corpo fisico non è acqua, è terra in qualche modo trasformata, cioè cristalli che hanno subito varie metamorfosi, attivati da energie di vario tipo. Acqua, cristalli ed energia sono i tre elementi costitutivi del nostro essere.

La “gemmologia” è la disciplina che studia le pietre preziose, e le pietre preziose sono quanto più si avvicina alla bellezza pura. Appassionarsi di gemmologia è anche cercare e trovare il bello nelle piccole cose. Avvicinarsi alla gemmologia senza la cupidigia del prezioso e del potere, è partecipare all’armonia delle piccole cose della Natura, e partecipare a tale armonia significa diventare noi stessi più armonici, più belli, più luminosi. “Partecipare” a una pietra preziosa, può dare effetti straordinari.
L’attuale cultura medica occidentale considera il nostro corpo come qualcosa di staccato da noi; una sorta di macchina che si può rompere senza nostra colpa, e che un buon meccanico può riparare. La malattia da una parte, il medico con le sue medicine dall’altra, e noi con il nostro corpo che speriamo che non si rompa. Penso sia ora di finirla con questo atteggiamento suicida, e come me la pensano, per fortuna, molti medici oltre che i fautori di tutte le medicine “non ufficiali”.

Ogni cosa è in qualche modo legata con ogni altra cosa. Vi sono legami molto evidenti, altri percepibili solo in stati di coscienza particolare, altri ancora che non sono in grado di eccitare nessuno strumento della nostra attuale tecnologia. Ma, ogni cosa, è in qualche modo legata a ogni altra cosa. Questa è la ragione per cui chi ha “partecipato” a una esperienza, è in qualche misura diverso da prima di quell’esperienza.

Prendiamo una manciata di differenti pietre preziose: alcune piacciono di più, altre risultano indifferenti, altre suscitano forti emozioni. Le pietre preziose suscitano sempre delle emozioni! Questo dato di fatto, difficilmente quantificabile, è viziato da pietre troppo reclamizzate a scapito di altre che restano pressoché sconosciute. L’utilizzo quasi esclusivo delle pietre preziose in gioielleria è un altro problema: molti le pensano sempre costosissime, e non è vero.

Le pietre possono dare armonia, aiutare all’introspezione, abituare alla ricerca del bello nelle piccole cose, accrescere il senso di fiducia e di positività che ci dovrebbe sempre accompagnare. Le pietre preziose si comportano un po’ come i talismani: non hanno una intrinseca volontà a modificare il destino o il corso delle cose, ma sono gangli di energia positiva, e come tali agiscono da canalizzatori, favoriscono il flusso di certe energie mentre ne deviano altre e, come catalizzatori, rendono più spontaneo qualche processo.

Pensiamo all’uomo, così complicato, e pensiamo al cristallo, così semplice ed essenziale. Meditiamo su queste due manifestazioni del creato così apparentemente distanti: è del tutto naturale che uomini e cristalli siano attratti fra di loro. Entrambi sono un’espressione di energia organizzata a differenti livelli di consapevolezza e di evoluzione. Entrambi sono vortici di energia intelligente. E possono comunicare fra di loro.

Che le pietre possano fare bene, riequilibrare, dare fiducia, positività, ottimismo, lo abbiamo già detto. Che però la vicinanza di una certa pietra possa aiutare contro l’ubriachezza o contro la perdita dei capelli, è un altro problema. Molti studiosi si rifanno a libri antichi: per certuni, più un libro è vecchio e più dice il vero, specialmente se è stato scritto in lingue sconosciute e in civiltà delle quali si sa solo che erano completamente diverse dalla nostra! Personalmente, ritengo che la cultura degli antichi possa essere un passo avanti nel momento della sua comprensione, e un ulteriore passo avanti nel momento del suo abbandono. Uno spirito libero ha idee originali, sa mettere tutto in discussione, sa sperimentare.

Se una pietra preziosa suscita delle particolari emozioni, da lì si può innescare una comunicazione tutta personale che va molto al di là di banali regolette del tipo: “per i nati sotto il segno del gabbiano si addice la pietra cianfurlite, mentre contro la dismenorrea ci vuole un cristallo di turlupindone”.
Niente ricette. Intuito di chi guida, disponibilità e apertura da parte di chi viene guidato e, se la scelta di una pietra avviene con questo stato d’animo, i risultati saranno grandiosi. L’ideale è farsi seguire da chi ha esperienza e sensibilità verso le pietre, sia negli aspetti quantitativi e tecnici, sia negli aspetti qualitativi legati alle percezioni sottili, e sa entrare in sintonia con quella garbata magia che è in noi e fuori di noi. Poi, sarà solo una questione di forma se indossare la pietra come gioiello, come ciondolo con cui giocherellare, come soprammobile, o utilizzarla per elisir, massaggi ayurvedici, supporti per la meditazione, triangolazioni energetiche, o quant’altro la fantasia nostra e di culture diverse dalla nostra ha saputo, e sa, immaginare. La ricerca stessa della pietra giusta è una straordinaria terapia!

I cristalli sono più vicini a Dio, perché sono più vicini alla Creazione; per questo le pietre preziose sono preziose.

btt