Top Menu

PREFAZIONI (PIETRE CHE CURANO)

PREFAZIONE ALL’EDIZIONE 1999

Quando ho scritto questo volume, non mi ero reso bene conto di cosa andassi a toccare. L’avevo scritto e basta. Poi, è saltato fuori che è stato il primo libro pubblicato in Italia che trattasse di certi argomenti in chiave New Age. E questi argomenti erano destinati a un boom incredibile, con un indotto commerciale di sedicenti maghi, sfere di cristallo, illuminazioni e iniziazioni a pagamento, corsi di cristalloterapia per corrispondenza. Per raccogliere qualche pagliuzza d’oro bisogna avere la pazienza di setacciare un intero arenile, e la corrente New Age non fa eccezione. A distanza di qualche anno, e di qualche ristampa, questo libro rivendica intatta la propria originalità e genuinità. Continua a essere il solo a sostenere la grande differenza fra la cura con le pietre e con l’aspirina. Per questa ragione non ho apportato modifiche rilevanti. Ho cambiato tipo di carta: quella riciclata, a distanza di pochi anni, è diventata vecchia e gialla; pare che contenga troppi acidi. Così ho scelto carta ecologica, dove il produttore garantisce l’uso di carta riciclata, elementi non inquinanti e alberi provenienti da piantagioni controllate anche sotto un profilo ecologico.
La principale novità di questa edizione, è che ho rinunciato al “GLOSSARIO”, che è stato lo spunto di un nuovo lavoro: “LE PAROLE DELLE PIETRE”. Al suo posto una sezione completamente nuova e inedita: “PIETRE E ARTE”. Invito a leggere la prefazione a pagina 47.

Paolo Severi,
Novembre 1999

Prefazione alla prima edizione

La “New Age” è una corrente di pensiero positivo che sta attraversando il nostro periodo storico; probabilmente, è la corrente più positiva che c’è. I suoi ricercatori creano arte, musica, studiano alchimia, si accostano con spirito disponibile e disincantato alle più disparate tradizioni, alle più antiche e alle più avveniristiche teorie scientifiche, ai rituali di blanda magia che tutto coinvolgono, e da tutto traggono insegnamenti costruttivi, senza bigottismi e pregiudizi. Rivisitano le antiche tradizioni, e mirano a vivere un eterno presente in cui le differenze fra civiltà e culture sono un pretesto per inventare nuovi bellissimi giochi. Fra i giochi più recenti, ci sono quelli con le pietre preziose. Attualmente c’è un po’ di moda su questi argomenti, che spesso vengono affrontati con approcci commerciali e culturali fuorvianti. La “cura con le pietre preziose” non è una alternativa alla aspirina.

Per il resto, il principio informatore di queste pagine è quello di sempre: «noi stiamo dalla parte delle pietre!»

– PIETRE PREZIOSE E ARTE –
Prefazione a questa sezione

Mentre scrivo, è il 4 aprile 1999. È stata una calda giornata di primavera, passata sul Ticino a cercare sassi. Mentre cercavo sassi, e il Ticino ne regala di bellissimi, pensavo alla nuova edizione di questo libro. Volevo aggiungere un capitolo, ma non riuscivo a capire cosa mancasse. Certi sassi t’incantano per la loro armonia; ne intuisci la storia fatta di montagna che si sgretola, di acqua che rotola roccia che si smussa e, dopo anni e dopo chilometri, si presenta sotto forma di sassi arrotondati. Tutti con la stessa storia, e tutti diversi. Pietre che curano; Pietre e Zodiaco. E poi? Mentre maneggiavo un sasso grigio, levigato, dalla forma veramente armonica, mentre lo guardavo sullo sfondo di quel fiume azzurro, fra isole di ghiaia, uccelli acquatici, e una vegetazione cui erano appena spuntate le foglie della primavera, mentre guardavo quel sasso, ho capito. Quel sasso era un concentrato d’armonia. Così “Pietre che Curano” indica il rapporto fra le pietre e il dentro di noi; “Pietre e Zodiaco” il rapporto fra le pietre e il fuori di noi; “Pietre e Arte” il rapporto fra le pietre e l’armonia del Tutto. Il sasso che avevo in mano, pulito, elegante, armonico, era un vero esempio d’arte naturale. Forse, quel sasso era un regalo dello Spirito del Fiume; forse, era un sasso qualsiasi. In ogni modo, il Dentro di noi, il Fuori di noi e l’Armonia del Tutto sono indissolubilmente legati anche alle pietre, non fosse altro che per quel bel sasso, che ora è appoggiato sulla scrivania, vicino alla tastiera del computer.

btt