PIETRE CON INCLUSIONI

Un cristallo ha in sé qualcosa di magico, di misterioso, di naturalmente “bello”. Il senso di supremazia e unicità di quella cosa che chiamiamo “vita” viene messo in crisi nel vedere che l’intelligenza della materia si sa esprimere con immacolate forme rigorose anche all’interno di una pietra trasparente. Tutto il pianeta, tutto l’Universo vive. Di cristalli ce ne sono molti, e allora cerchiamo i più duri, i più colorati, i più trasparenti. In questa ricerca, riteniamo che i più pregiati non debbano avere né fratture né segni all’interno e, per meglio enfatizzare colore e brillantezza, li lavoriamo trasformandoli in “pietre preziose”. In questa sfida, il “cristallo” per eccellenza sarà il più duro e il più limpido di tutti: il diamante, e le pietre più belle saranno quelle senza segni al loro interno, e le inclusioni verranno chiamate “impurità”. Ed ecco che un cristallo, forse il più comune e più bello del mondo, il Quarzo, si prende la sua meritata rivincita grazie al lavoro di abili tagliatori di pietre che evidenziano inclusioni di una bellezza mozzafiato.

Paesaggi incantati, boschi tridimensionali, quadri astratti, fasci di spighe di grano, cristalli che sembrano capelli colorati, bacchette diritte come spade che solo un Grande Mago ha saputo infilzare nella roccia. Fra i cristalli più comuni, i più assurdi sono i perfetti cubi di pirite. È sicuramente emozionante trovarne uno fra le rocce friabili della Spagna o della Toscana, ma che dire quando ne trovi uno all’interno di un limpido cristallo di quarzo? È una meraviglia che supera la normale razionalità per sconfinare nella magia, nell’istintivo stupore che emoziona il bambino che è in noi di fronte al manifestarsi della Natura in spettacoli che occupano tutto l’orizzonte. Ci sentiamo come Alice dall’altra parte dello specchio. Il minuscolo sasso limpido e arrotondato che abbiamo in mano occupa tutta la nostra consapevolezza che si smarrisce di fronte alla semplice domanda: quel perfetto cristallo di pirite, come ha fatto ad accrescersi all’interno del duro quarzo? Come hanno fatto i due cristalli ad accrescersi compenetrandosi uno nell’altro, e rispettandosi a vicenda? E quel sottilissimo cristallo aghiforme di rutilo che a sua volta infilza il cristallo di pirite? Quando il mondo si stava formando, anche gli Dei erano bambini e amavano giocare. Quei magici cristalli mi ricordano i quaderni dei bambini, coi loro meravigliosi disegni colorati e sorridenti.