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TORMALINA

Questa tormalina rossa (Rubellite), è stata lavorata con l’intento di farla brillare il più possibile, e pare che ci si sia riusciti.

Pare che la bacchetta magica del Mago Merlino (e di molti altri fra i maghi che contano), fosse un cristallo di tormalina, allungato, trasparente e di vari colori.

La moderna magia che fa scintillare gli accendini piezoelettrici, utilizza cristalli di tormalina. E’ un minerale che gioca con la luce, i colori, l’elettricità, la geometria, e ne combina veramente di tutti i colori. Ci sono cristalli che al centro sono bianchi, da un lato rossi, e dall’altro verdi (tormalina policroma “wather mellon”); altri che da una parte sono blu, poi sfumano nel verde e passano infine al rosso, con dei tratti incolori; altri sono completamente neri.

Se compressa, la tormalina produce elettricità; se strofinata, per complicate ragioni elettrostatiche, attira o respinge certe polveri. Piezoelettricità e piroelettricità sono i nomi dei principali fenomeni elettrici; policroismo, pleocroismo, dicroismo, talvolta gatteggiamento, sono i nomi dei principali fenomeni ottici di questa pietra. Ma, il fascino indiscutibile di questa gemma, è la sua simpatia! Una tormalina, anche importante, anche di alto costo, non avrà mai l’aspetto serioso di certe pietre preziose dal nome più altisonante. Forse è per questa ragione che è la pietra più utilizzata dai tagliatori che vogliono cimentarsi in tagli estrosi, al di fuori degli schemi tradizionali.

Lotto di cristalli policromi di tormalina.

Importante collezione di tormaline, con taglio speciale.

Sotto: Tormalina bicolore. L’aspetto liquido della fusione dei due colori, è particolarmente accattivante.

Verde, blu, rosa, rosso, giallo, incolore, nero, marrone. E tutti questi colori possono comparire a coppie, anche nella stessa pietra. E si tratta sempre di colori pastosi, vellutati, brillanti, accattivanti. E hanno una caratteristica singolare: ben raramente assomigliano ai colori di altre pietre. Se il rosso di certi granati e spinelli può assomigliare al rosso di certi rubini, la rubellite (tormalina rosa e rossa), ha un colore tutto suo. Lo stesso vale per il verde e il blu.

“Turamali”. Sri Lanka, quell’isola così ridondante di gemme, ha dato il nome originario alla tormalina. Fra le ghiaie gemmifere di quell’isola si trova solo la varietà marrone (dravite), assieme a moltissime altre pietre (zirconi, crisoberilli, rodoliti). Nel loro complesso, tutte queste pietre ancora oggi vengono chiamate “Tourmalins”. In ogni caso, la difficoltà di dare un nome appropriato ad ogni pietra, permane. Acroite, indicolite, rubellite, dravite, sciorlo, sono i nomi di alcune varietà di tormalina. La formula chimica costituente è complessa, e parlare di miscele isomorfe di silicati alluminiferi, boriferi e fluoriferi di svariati metalli, significa dire tutto e il contrario di tutto, oltrepiù che molti elementi chimici si possono scambiare (vicariare) con altri, rendendo non solo le pietre diverse una dall’altra per aspetto e colore, ma anche per formula chimica.

Tormalina marrone (Dravite), tagliata a briolette. Anche le inclusioni giocano nel dare movimento e fascino.

Tormalina verde lavorata a “ESSE”. A questo delicato taglio, è stato dato un nome delizioso: “Silvia”.

Tormalina verde chiara, luminosissima.

Come minerale, è abbastanza frequente. Lo si trova nei graniti, gneiss e micascisti. Le varietà di interesse gemmologico sono, ovviamente, più rare, e generalmente si rinvengono in druse e geodi di pegmatiti. In Italia esemplari interessanti si trovano nell’Isola d’Elba, e qualche bel cristallo di dravite in Val d’Ossola. Brasile, Russia, Madagascar, Stati Uniti, sud-ovest dell’Africa, Sri Lanka, Birmania, Cachemire, India, Cina, Australia, Pakistan, Afghanistan, sono paesi produttori di tormalina; ma un elenco così lungo significa che tale minerale si può trovare un po’ dappertutto. Ma ogni giacitura ha le sue caratteristiche peculiari.

Pur essendo una pietra rara, la si trova un po’ in tutto il mondo, e ovunque si è inserita nel contesto socio-culturale e magico-tradizionale con caratteristiche simili. Quei bei cristalli allungati, di colore sfumato e cangiante che, se riscaldati o strofinati, generano strani fenomeni elettrici, e da una parte attirano e dall’altra respingono certe polveri, sono stati da sempre trattati con il rispetto che si deve alle cose magiche. E pare che si tratti di magia buona. I cultori di yoga, definiscono “prana” il quid vitale che tutto permea, e che tragicamente viene meno con l’inquinamento e l’aria viziata. Pare che gli ioni negativi favoriscano il ricostituirsi di tale “prana”, e pare che il tenere presso di sè tormaline, ambre, quarzi e altri cristalli fortemente “elettrici”, favorisca il formarsi di ioni negativi. Spesso la scienza riscopre valori che la saggezza popolare conosceva da secoli; ciò è molto bello, ma sarebbe stato molto meglio non perderli quei valori.

La pietra è fortemente dicroica; significa che ha un colore diverso a seconda dell’angolazione da cui viene osservata. Così il tagliatore deve esaminare bene il cristallo, in modo da fare presentare sulla tavola la colorazione più interessante. Questo fatto vale per tutte le pietre preziose, ma per la tormalina in modo particolare

Tagli speciali, di forma rombica, su tormalina bicolore e tormalina verde blu.

Fantasioso taglio a “matita” di bella tormalina verde scuro.

Centrale di girocollo con tormalina verde e brillanti. Le tormaline si prestano ad essere interpretate con tagli molto allungati.

Tormalina verde. I cristalli sono spesso allungati, per cui anche le gemme che si ricavano mantengono questa caratteristica.

Esistono strane abitudini, strani luoghi comuni. Il diamante deve essere tagliato a brillante; lo smeraldo a taglio smeraldo; lo zaffiro ovale. Chissà poi perché! La tormalina, più delle altre pietre, inneggia a un senso di maggiore libertà espressiva, e i tagliatori sovente si esprimono in lavorazioni estrose e accattivanti. Le gemme di tormalina hanno accompagnato, e continuano ad accompagnare, la moderna gioielleria, specialmente nei disegni più ariosi, più liberi, più fuori dalla seriosità di certi archetipi piuttosto scontati. I cristalli massivi traslucidi si prestano a essere lavorati in statuette, e tutto ciò è molto simpatico.

Un capitolo a parte meriterebbero le “Tormaline Gatteggianti”. L’ecletticità di questa gemma non poteva rinunciare a questo fenomeno ottico, non solo, ma la sua attitudine a stuzzicare maghi e sensitivi, non poteva certo fare a meno di “giocare” con la luce, come i migliori “Occhi di Gatto”.

A chi consigliare le tormaline? Noi siamo contrari a ricette semplicistiche del tipo “i nati sotto il tale segno, eccetera”. La tormalina riesce a caricarsi di elettricità positiva e negativa ai lati opposti dello stesso cristallo, e sempre nello stesso cristallo riesce ad avere più colori. E’ la pietra di chi si vuole rendere disponibile alle più diverse situazioni, pur rimanendo sempre se stesso. E’ la pietra di chi ama i colori della vita, ma senza ostentazioni e presunzioni. E’ la pietra di chi vuole esprimere con gioia la propria personalità, la propria partecipazione alla vita, e non rinuncia a quel pizzico di magia che c’è in ogni cambiamento. E’ una pietra che va indossata da sola, o con altre tormaline; può essere tuttalpiù accompagnata da qualche brillantino, ma sempre con montature piuttosto estrose.

SCHEDA TECNICA

Cristallizzazione: sistema romboedrico.
Formula chimica base: H9Al3(B.OH)2Si4O19 (+ presenza di F). “H” facilmente vicariante con Na, Li, K, Mg’’, Ca’’, Fe’’, Mn’’, Al’’’, Fe’’’, Cr’’’, Ti’’’).
Durezza: da 7 a 7,5.
Peso specifico: da 2.98 a 3.30.
Indice di rifrazione: da 1,635-1,668 a 1,618-1,640.
Birifrangenza: da -0,017 a -0,046.
Giacimenti: Come minerale, è abbastanza comune un po’ in tutto il mondo. Le varietà di interesse gemmifero sono, ovviamente, più rare. Brasile, Madagascar, India, Pakistan, Afghanistan, Africa, Russia, sono tutti produttori di ottime tormaline.
Imitazioni: Non si hanno notizie di tormaline sintetiche per uso gemmologico, almeno a tutt’oggi. La struttura chimico-fisica delle tormaline è molto complessa, per cui è facile che taluni elementi costitutivi reagiscano a sollecitazioni termiche e radioattive. In parole più semplici, la tormalina può cambiare di colore se sottoposta ad alte temperature, e generalmente diventa più trasparente.
Pietre simili: dato che la tormalina si può vestire di quasi tutti i colori, può essere confusa con moltissime altre pietre. Dato che inoltre le costanti chimico-fisiche non sono poi così costanti, come sempre occorre prudenza.

 

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