IL LIQUIDO AZZURRO DELL’ACQUAMARINA


Acquamarina. La sua limpidezza è simile a quella di certi tranquilli fondali marini, che solo certe lagune riescono ad esprimere con il loro silenzio. Prendi in mano una acquamarina e prova a partecipare alle vibrazioni di quella pietra. Il tempo rallenta. Il suo colore azzurro sfumato, all’inizio quasi slavato, si accende di impercettibili sfumature, ti apre all’introspezione, al ricordo dell’acqua che ti permea, dell’acqua in cui sei nato, dell’acqua da cui un tempo la vita è passata alla terraferma, con una punta di nostalgia e di desiderio di ritorno.
Tempo rallentato. Ti rilassi, osservi per qualche minuto la tua acquamarina. Può capitare che il tempo rallenti. Il rilassamento con i cristalli non ha regole fisse, gli effetti possono cambiare da persona a persona. Con l’acquamarina ti può capitare di sentire un leggero sciabordio d’acqua, il colore azzurro delicato pervaderà il tuo stato di coscienza e ti sentirai particolarmente bene. È possibile qualcosa di simile con tutti i cristalli? Certo, ma ogni cristallo ha le sue vibrazioni e le sue risonanze.
La famiglia dei berilli ci offre pietre molto distanti fra di loro. Lo strapotere dello smeraldo non ha nulla a che vedere con la rarità del berillo rosso, o con l’eliodoro, dal giallo colore che sembra un campo di grano, o con l’acquamarina, con le sue tonalità azzurro acquose.
Come con tutte le pietre, bisogna ricordare che ci sono pietre completamente naturali, naturali con il colore rinforzato, sintetiche e imitazioni. Il topazio azzurro bombardato e lo spinello sintetico sono le imitazioni più famose, mentre il vetro è la più comune.
L’ acquamarina, pur essendo una pietra preziosa, pur avendo quotazioni di mercato in perenne crescita, la si può trovare in esemplari grandi e limpidi, a prezzi, tutto sommato, abbordabili.

Un cristallo di oltre 250 ct è stato inciso con i tratti di una delicata fanciulla
Nota: Ricordiamo che una “pietra sintetica” è una cosa artificiale, costruita in laboratorio con caratteristiche fisico-chimiche estremamente simili alla corrispondente pietra naturale. (A rigore, è improprio perfino chiamarla “pietra”, perché, se sintetica, non può essere una “pietra”). Una “imitazione” è invece una qualunque cosa (naturale o artificiale), simile solo nell’aspetto a quella che si vuole imitare, e non nella struttura fisico-chimica. Sarebbe opportuno aggiungere altre due categorie, e cioè le “pietre semi-sintetiche”, ottenute dalla aggregazione di materiale naturale (le cosiddette “pietre ricostruite”), e le “pietre seminaturali”, che sono pietre naturali alle quali sono state cambiate in laboratorio talune caratteristiche, generalmente il colore. Tutte le imitazioni vengono utilizzate in bigiotteria, dove si ricerca soprattutto il gioco estetico, la ripetibilità ed il basso costo. In gioielleria si preferisce la pietra naturale, magari un po’ segnata, magari con il colore non perfettamente omogeneo, ma naturale.

SCHEDA TECNICA DEL GRUPPO DEI BERILLI
CRISTALLIZZAZIONE: sistema esagonale.
COMPOSIZIONE CHIMICA BASE: bisilicato di alluminio e berillio.
FORMULA CHIMICA BASE: 3BeO.Al203.6Si02 DUREZZA: da 7,5 a quasi 8.
PESO SPECIFICO: da un minimo di 2,60 a un massimo di 2,91; generalmente intorno a 2,70-2,72.
INDICE DI RIFRAZIONE: (1.5680-1.6002) – (1.5632-1.5904)
BIRIFRANGENZA: da 0.0048 a 0.0098.
VARIETÀ GEMMOLOGICHE: Smeraldo (verde); Morganite (rosa); Acquamarina (azzurra); Eliodoro (giallo, giallo-verdino); Goschenite (incolore). Tutte queste varietà debbono il loro differente colore a minime quantità di elementi cromogeni, generalmente metalli, presenti nella struttura cristallina della pietra
SCHEDA TECNICA DELL’ACQUAMARINA
In aggiunta a quanto detto, valido per tutti i berilli, diciamo che, per l’acquamarina, la colorazione è dovuta a tracce di ossido di ferro.
PRINCIPALI GIACIMENTI: Brasile, Russia, Madagascar, India, Pakistan, Mianmar, Australia, Mozambico. In Italia si trovano piccoli cristalli, ma molto belli, in quel meraviglioso museo di mineralogia che l’Isola d’Elba, generalmente dentro a geodi, nei filoni in cui si rinvengono anche le tormaline.
PESO SPECIFICO: 2.69
INDICE DI RIFRAZIONE: 1.570-1.575
BIRIFRANGENZA: 0.005
PLEOCROISMO: poco evidente nelle pietre di colore pallido, è piuttosto intenso in quelle blu-verde. COLORI: da azzurro quasi incolore, ad azzurro intenso. Esistono acquamarine di delicato colore tendente al verde, che in seguito a riscaldamento (poco più di 400 gradi centigradi) perdono il verde e acquistano il blu. Certe pietre rappresentano un vero cruccio per certi gemmologi, che non sanno se una pietra è da definire “smeraldo molto pallido” o “acquamarina verde” o, tanto per complicare le cose, “berillo verde”! A nostro avviso, si tratta di un tipico esempio di lana caprina. L’importante è che la pietra sia gradevole e che sia naturale; il nome è secondario ed illusorio. Ricordiamo che non esistono sulla faccia della Terra due sole pietre perfettamente identiche.
DIMENSIONI: tutti i musei di mineralogia che si rispettino, hanno grossi cristalli di acquamarina. Il più grande di cui si ha notizia, è un cristallo che supera il quintale!
PIETRE SIMILI: zircone, zaffiro, topazio azzurro (naturale e bombardato), tormalina azzurra, euclasio, spinello azzurro (naturale e sintetico).
IMITAZIONI: paste vitree e sintesi di pietre di aspetto simile.
PIETRE SINTETICHE: le più difficili da identificare con semplici strumenti; per le pietre importanti, è indispenasabile un certificato gemmologico di un istituto qualificato.
























