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AMBRA

Questo dittero dalle splendide ali ha interrotto il suo breve volo nello spazio per intraprenderne uno, lunghissimo, nel tempo, fino a raggiungere, dopo milioni di anni, le nostre emozioni e la nostra consapevolezza.

Congelare un soffio di vento che disperde nell’aria un centesimo di milligrammo di polline. Questo è stato un guizzo creativo di un qualche Dio in vena di poesia.

Alberi da frutta, conifere, leguminose, secernono resina che col caldo tende ad essere quasi liquida, e cola giù dal tronco, e invischia minuscoli insetti, polline, fiori e altre cose che incontra nel suo cammino. Poi le sostanze volatili che rientrano nella sua complessa formula chimica svaniscono, e la resina diventa più compatta, quasi una pasta cristallina. Passano gli anni; milioni, decine di milioni di anni, e la resina si è polimerizzata, fossilizzata, e al suo interno polline, uova, fiori, insetti e minuscoli vertebrati sono rimasti tali e quali. L’età dell’ambra varia dai dieci ai cento milioni di anni; la storia dell’uomo data circa centocinquantamila anni, per cui un ciottolo d’ambra è da duecento a cinquecento volte più vecchio di Adamo ed Eva, anche se le formiche in esso racchiuse sono del tutto simili a quelle che popolano i nostri giardini. Il tempo talvolta si muove in modi sconcertanti; gli insetti intrappolati nell’ambra urlano la loro tragedia ventimila volte più antica di quella di Gesù.
L’ambra è la più giovane fra le pietre preziose. Nella storia del mondo trenta milioni di anni sono poca cosa; talune pietre sono antiche di miliardi di anni.
L’ambra è fra le pietre più tenere e leggere; un’unghia robusta la può scalfire, e quasi galleggia nell’acqua salata.
L’ambra è una pietra preziosa senza essere una pietra, in quanto deriva dal regno vegetale (e talvolta al suo interno vi sono rappresentanti del regno animale).
L’ambra è una pietra preziosa anche italiana. In Sicilia si rinveniva la migliore qualità esistente, la “Simetite”, nel greto del fiume Simeto. Da quando hanno regolamentato con dighe e argini il corso del fiume, non se ne trova quasi più, e bisogna accontentarsi del materiale proveniente dal Baltico, dalla Repubblica Dominicana o dal Messico.
L’ambra vanta moltissime origini mitiche, leggende, proprietà terapeutiche, virtù magiche.
L’ambra è la prima pietra preziosa di cui parla Plinio il Vecchio (23-79 D.C.) nella sua splendida “Historia Naturalis” (libro XXXVII, di cui consigliamo vivamente la lettura).

Le formiche siamo abituati a vederle camminare in fila indiana. E in fila indiana queste tre formiche stanno camminando da milioni di anni, verso un formicaio sconosciuto

Le bolle d’aria o di gas si muovono verso l’alto, ma queste non sono bolle: sono uova di insetti. Generalmente, si muovono nello spazio orizzontale, diffondendo la vita nel pianeta. Qui si sono mosse in verticale, perforando l’asse del tempo.

Sembra un grillo; un entomologo può dare dotti ragguagli, ma la drammatica espressività della postura di morte di questo insetto non ha bisogno di spiegazion

Un ragno agguanta una minuscola preda. La resina liquida lo invischia ma, pur di non dare scampo all’insetto catturato si lascia avviluppare e sembra che il suo sguardo ti guati nella notte!

Lasciamo parlare Plinio il Vecchio; probabilmente ci stupiremo della sua modernità, della sua freschezza, del suo saper guardare all’aspetto “qualitativo” delle cose.

34- Demostrato la chiama “lyncurium” e dice che deriva dall’orina delle linci, dai maschi quella di colore rossastro e igneo, dalle femmine quella di colore più morbido e candido… 38… Secondo Teomene nei pressi della grande Sirte c’è il Giardino delle Esperidi e lo stagno di Elettro; ivi ci sono alberi di pioppo dalle cui cime l’ambra cade nello stagno, dove viene poi raccola dalle fanciulle delle Esperidi. 39 Ctesia afferma che in India c’è il fiume Ipobaro, col cui nome sarebbe significato che quello «porta ogni bene»; esso scorrerebbe da settentrione all’Oceano orientale ai piedi di un monte boscoso di alberi che producono ambra: quegli alberi si chiamerebbero «psittacore», nome che significherebbe «dolcissima soavità» …46… Che l’ambra all’inizio goccioli liquida lo dimostrano certe scorie che traspaiono nell’interno, per esempio formiche, zanzare e lucertole, che non si dubita siano rimaste invschiate alla sostanza fresca e siano rimaste rinchiuse col suo indurirsi. 47 Le varietà dell’ambra sono numerose. Fra queste quella bianca è di profumo straordinario, ma né queste né quelle di colore cereo hanno pregio; quelle giallo-rossicce invece hanno maggior valore e fra queste ancor di più quelle traslucide , tranne se per troppa vivezza di fuoco paiono fiammeggianti: è apprezzato che il loro colore ricordi il fuoco, ma non che sia fuoco; sono le più apprezzate quelle chiama-te “Falerne” dal colore del vino, trasparenti e di colore morbido, nelle quali piace anche la morbidezza del colore del miele cotto. 48 Perciò anche questo è bene che sia reso noto: le si tinge in qualunque modo si voglia, con sego di capretto, con radice di borragine selvatica, poiché ormai si tingono persino con la porpora. Inoltre, stropicciate con le dita, avendo ricevuto la forza vitale propria del calore, attirano a sé pagliuzze, foglie secche e scorze di tiglio, come la pietra del magnete attira il ferro. Infine trucioli d’ambra con aggiunta d’olio bruciano con più luce e più a lungo che la stoppa di lino. 49 La valutazione dell’ambra fra i prodotti di lusso è tale che una per quanto piccola statuetta raffigurante un uomo supera nettamente il prezzo di uomini vivi e vigorosi.

Dato che siamo in vena di citazioni antiche (e l’ambra si presta particolarmente a questi viaggi nel tempo), cogliamo da Orazio (65-8 A.C.). libro IV, epigramma LIX:

Una vipera s’arrampicava sui rami piangenti delle Elladi, la perla liquida dell’ambra gialla l’incontra e le cola addosso. Stordita dal vedersi fermata da questa rugiada vischiosa, essa perde subito il senso del movimento e rimane prigioniera in questa materia ghiacciata. Non ti vantare, o Cleopatra, del tuo regale sepolcro, giacché una vipera riposa in una bara ben più nobile della tua.

Le inclusioni con insetti nelle ambre sono rare, quelle con vegetali molto rare, e quelle con vegetali e insetti, ovviamente, ancora più rare. Ma siamo ancora nell’ordine del “quantitativo”. Che dire di un petalo di fiore (probabilmente di “Imenea Protera”), sul quale si sono posati due ditteri per accoppiarsi? Il loro delicato momento d’amore è una poesia che ha attraversato la barriera del tempo, e ha infranto quella delle emozioni.

Lucertola. Il sogno di ogni collezionista di inclusioni non è di possedere una lucertola in ambra, ma almeno di vederne una. Io sono fortunato, perché l’ho anche fotografata (e queste foto le hanno pubblicate in varie riviste).

Il bello di certe inclusioni in ambra, è il mistero che le accompagna. In certi casi bisogna ricorrere a degli specialisti solo per sapere se si tratta di inclusioni vegetali o animali. C’è di buono che il puro fascino della bellezza non ha bisogno di molte spiegazioni.

Le inclusioni vegetali in ambra sono molto più rare di quelle animali. Una foglia, un seme, del polline, una volta staccati dalla pianta hanno terminato il proprio compito e galleggiano sulla resina, mentre l’insetto si dibatte e vi si invischia. Anche se queste parti di seme sembrano ali in attesa di spiccare il volo

L’ambra è una resina che cola dagli alberi, le conchiglie si trovano in mare, lontano dagli alberi, ma esistono anche conchiglie di lumache terrestri… una di queste, lunga quasi due millimetri, con il suo lento cammino, ha percorso più di trenta milioni d’anni per giungere, immacolata, fino a noi.

Quando si parla di “Ikebana” si intende quel magico istante in cui fiore, natura, emozioni, artista, atmosfera, partecipano di un’unica vibrazione di armonia e di bellezza. L’“Ikebana” dell’uomo è fatto per durare un giorno, un attimo, un palpito. Madre Natura si è compiaciuta di composizioni floreali che canteranno la propria armonia per sempre.

Scheda tecnica

NOMI: AMBRA – Elektron, Succinite, Retinite, Simetite, Rumenite, Burmite, Gedanite. Generalmente i nomi sono legati alla provenienza.
PIETRE SIMILI: Il “Coppale” È una resina naturale più giovane, che diventerà ambra fra qualche milione di anni. E’ più tenero e ha un odore caratteristico; può avere inclusioni animali molto impressionanti.
PROVENIENZE PRINCIPALI: Mare del Nord; Repubblica Dominicana; Sicilia; Romania; Birmania; altri giacimenti non offrono esemplari limpidi.
COLORE: Le più pregiate sono giallo-arancio intenso. Più frequenti le gialle, marroni, bianco-verdastre, eccetera. Gli esemplari di pregio debbono comunque essere trasparenti. Interessanti quelle con tonalità blu fluorescente.
DUREZZA: da 2,5 a 3,5.
PESO SPECIFICO: da 1.03 a 1,13; generalmente sull’1.04.
INDICE DI RIFRAZIONE: 1.54- amorfa monorifrangente con birifrangenza anomala.
FLUORESCENZA: da trasparente agli UV, a opaca biancastra.
MICROSCOPIO: È la pietra più emozionante da esaminare al microscopio. Oltre alle inclusioni tipiche della specie, si possono incontrare resti organici come polline, uova, fiori, insetti, minuscoli vertebrati.
FORMULA CHIMICA BASE: (C10H16O).(H2S) Dato che si tratta di miscele di idrocarburi con acidi vari, la formula è molto variabile.
TAGLIO: Cabochon a forma irregolare; il taglio deve evidenziare la zona di più vivo colore, oppure qualche particolare inclusione. Per fare collane, generalmente si utilizza materiale senza inclusioni particolarmente emozionanti, e lo si lavora in sfere forate, o in altre forme.
AVVERTENZE: Pietra molto tenera, da maneggiare con cura e da non mettere a fuoco. Fonde a 300 gradi. Eventuali spoliture si tolgono lucidando con sasso marcio, ossido di cesio, rossetto da orafi. Si pulisce con pelle scamosciata e alcool diluito.
NOTE: Le ambre migliori sono quelle siciliane, ma sono rarissime. Fino a che non sono stati scoperti i giacimenti di Santo Domingo e del Messico, l’ambra del Baltico era fra le più ricercate.
IMITAZIONI: un occhio allenato distingue a colpo d’occhio la plastica dall’ambra naturale; più insidiosa è l’ambra ricostituita o pressata (ambroide) (dalla Russia ne proviene una quantità), che è fatta con resine naturali e resine artificiali fuse assieme.
NOTA: L’ambra grigia, usata in cosmesi, non ha nulla a che vedere con l’ambra; si tratta di secrezioni intestinali del capodoglio.

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