

Esistono pietre particolarmente legate alla cultura di determinati popoli. La giada spicca fra queste. Mi trovavo a Hong Kong. Nelle fiere, nei mercati, tutti che offrivano giada. Minuscoli cabochon del valore di migliaia di dollari, complicate sculture per poche decine! Mi sentivo estraneo a questa cultura, e a tutt’oggi stento a raccapezzarmi.
La giada imperiale deve il suo nome al fatto che solo gli Imperatori, e le loro famiglie, avevano il diritto, e l’onere sociale, di indossare oggetti di giada di quel colore. Poi c’era la giada Mandarino, e via via per le varie caste in cui era stratificata la società. Così questa pietra era distintiva del rango sociale del proprietario, e per questa ragione si tramandava nel corso delle generazioni.

Medaglione in giada verde. Spesso le giade vanno viste controluce, per meglio apprezzare sia il colore, sia l’espressività che ci ha trasmesso l’artista. Quella del controluce, è un po’ un modo tipico di esprimersi di molti artisti orientali; un esempio tipico sono le loro ceramiche, che in controluce spesso presentano delle delicate immagini, invisibili in illuminazione ordinaria.
Alle ragazze adolescenti, veniva dato un bracciale in giada. Con la crescita della fanciulla, il bracciale non si sarebbe potuto più sfilare. Quando poi fosse diventata molto vecchia, come succede a tutti i vecchi, il braccio si sarebbe smagrito al punto che il bracciale si sfilava facilmente, per essere donato alla nipotina. Questo bracciale rappresentava una catena fra le generazioni, ed era zeppo di mille significati culturali, storici, sociali, magici, di tradizioni familiari. Per fare sì che il bracciale potesse tramandarsi nelle generazioni, bisognava che non si rompesse; per fare questo non si poteva pensare a lavori troppo pesanti e rischiosi. Inoltre bisognava condurre una vita sana, e diventare abbastanza anziani, per potere sfilare il bracciale dai polsi rimpiccioliti.
Al mercato della giada, erano in vendita di questi bracciali. Avevano prezzi molto elevati, e quelli tagliati in due pezzi costavano decisamente meno.
La generalità delle pietre preziose deriva da cristalli singoli. Alla loro natura cristallina debbono la trasparenza, che solo raramente appare nelle rocce massive e negli agglomerati di microcristalli. La giada è opaca o traslucida, ed è un agglomerato di microcristalli.

Vasetto in giada verde. C’è molta ricercatezza, sia nello scavare vasi semitrasparenti, sia nell’esecuzione di anelli di catene, che richiedono una maestria notevole.
I suoi colori verdolini, lavanda, rosati, lattescenti, sono delicatissimi, e spesso vengono utilizzati per colorare di emozioni scene floreali o di dolci visioni femminili, in armoniche sculture.
La giada, attualmente, ha un compito storico importantissimo. Il visitatore che si reca ad Hong Kong, può rimanere abbagliato dall’efficenza di una metropoli modernissima. Tutto è tecnologia avanzata; i modelli di vita e di costume dell’occidente fanno testo, e l’occidente è il cliente privilegiato. La gioielleria, per stile e qualità, è simile all’europea. Ma non quando si tratta di giada! Qui non c’è rinuncia alle proprie radici, anzi! Qui lo stile continua per una strada culturalmente diversa dalla nostra, e di cui noi possiamo intuire la grandezza. Ci è difficile però partecipare appieno alle emozioni che tali pietre danno agli orientali. Per noi la giada è una bella pietra, fra molte altre belle pietre. Per loro la giada è “LA” pietra, e questo fatto ci può mettere a disagio

Statuina color lavanda, con coppia al balcone. Il balcone, nelle società in cui il retaggio delle caste sociali è ancora presente, ha una simbologia particolare: la famiglia nobile guarda un poco dall’alto; è protetta, ma non sta rinchiusa nei suoi alloggi.

Ciondoli in giada di diverso colore, raffiguranti giochi floreali, simboli magici, dragoni. Da notare come la pietra, che ha una durezza notevole, riesca ad essere interpretata come qualcosa di morbido.
SCHEDA TECNICA
La GIADA, o giadeite, fa parte dei pirosseni monoclini, mentre la NEFRITE appartiene al gruppo degli anfiboli. Si tratta di due minerali molto simili per aspetto e colore, ma mineralogicamente differenti. Sovente, queste due varietà di pietre sono state commercializzate con lo stesso nome di “giada”.
CRISTALLIZZAZIONE: sistema monoclino. Si tratta però di micro-cristallizzazione.
COMPOSIZIONE CHIMICA: silicato di sodio e alluminio.
FORMULA CHIMICA BASE: NaAl(SiO3)2
DUREZZA: 6.5-7
PESO SPECIFICO: 3.30-3.40
RIFRAZIONE: doppia biassica (+ 0.029)
INDICE DI RIFRAZIONE: 1.66 – 1.68.
PROPRIETA’ TERAPEUTICHE E MAGICHE TRADIZIONALI: efficace contro le malattie renali. Inoltre protegge contro il fulmine, per cui è buona norma murarne un pezzetto nelle fondamenta delle case.
UTILIZZO: da molti millenni è tenuta in grande considerazione per le ragioni più svariate: magia, ornamento, rituali, medicina, strumenti musicali, oroscopi, tradizioni di famiglia, meditazione, supporto per incidervi frasi propiziatorie, e chi più ne ha più ne metta.
CITAZIONI FAMOSE: CONFUCIO: «Le Giade sono morbide, lisce e lucenti come la benevolenza; forti, compatte, belle come l’intelligenza; affilate ai bordi, senza essere taglienti, come la giustizia; sono assai belle pur non nascondendo i loro difetti, come la sincerità; la loro sostanza, contenuta nei corsi d’acqua e sui pendii delle colline, splende come i Cieli e, percosse, emettono note lunghe e chiare come la musica celeste».
GIACIMENTI PRINCIPALI: si rinviene sia in giacimenti primari che secondari. Myanmar, Turchestan, Cina, Tibet, Messico, Costarica, Venezuela, Alaska, Nuova Zelanda. Naturalmente ogni giacimento produce un materiale particolare, e nell’ambito di ogni giacimento si possono avere innumerevoli qualità differenti.
COLORAZIONE: Oltre che innumerevoli tonalità cromatiche naturali, bisogna tenere conto che gli esemplari più slavati e pallidi vengono “rinforzati” di colore con raffinati procedimenti chimici.
PIETRE SIMILI FRA DI LORO: Giada, Smithsonite, Idocrasio, Fibrolite, Nefrite, Smaragdite, Verdite, Serpentino, eccetera. Naturalmente esistono anche paste vitree artificiali che possono trarre in inganno.
RACCOMANDAZIONI: Una pietra che può affascinare, ma che può trarre in inganno. Inoltre è, specialmente per gli esemplari di grande pregio, di difficile valutazione, specialmente in Occidente, per cui raccomandiamo la massima prudenza.
IMPREGNAZIONI: La giada, sovente, è porosa. Questo comporta difficoltà di lucidatura, e attitudine a sporcarsi irrimediabilmente. Per questa ragione le si impregna di resine particolari che le rendono più compatte, senza alterarne le caratteristiche naturali. Un tempo si usava la paraffina, oggi si usano resine più stabili e performanti. Il problema sorge quando, anziché resine incolori, utilizzano resine colorate. Il venditore serio dichiara sempre il tipo di trattamento presente nella pietra.