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30-Il Santo che cambiò Pavia

LA MESSA SOLENNE CON IL VESCOVO

«Il Santo che cambiò Pavia»


E un impegno per San Marino: «La curia è pronta»

PAVIA. «Celebriamo oggi il ricordo della figura di San Siro, primo nostro vescovo, e in lui e con lui facciamo memoria dell’inizio della comunità cristiana della nostra città e del nostro territorio. La storia di Pavia ha un suo corso precedente all’arrivo del cristianesimo, e tuttavia con la presenza del primo nostro vescovo l’alberello della nuova dottrina e della nuova vita venuto dal Medio oriente si impianta e attecchisce nella nostra terra». Era la sua prima funzione solenne nel giorno di San Siro, e il vescovo
Giovanni Giudici alla figura del santo ha dedicato ieri gran parte dell’omelia.

Un momento della messa solenne di San Siro ieri in Carmine

Giudici si è rivolto alle autorità presenti nella chiesa del Carmine, ai rappresentati delle associazioni e del volontariato, e ha voluto inviare un saluto particolare «alle associazioni che radunano le realtà produttive e della finanza: oggi essi ripetono il gesto tradizionale dei “paratici”, portano al Vescovo i segni di una attività preziosa per tutta la città». Un ringraziamento esteso a tutti i fedeli: «Ringrazio tutti per l’attenzione con cui questa festa religiosa è posta al centro anche delle manifestazioni civili. Sentiamo che celebrare San Siro è anche un appello a ritrovare sempre una comune volontà di intesa e di collaborazione per il bene dei cittadini. L’ispirazione e l’impegno a rispettare tutti sono potentemente sostenuti dal ricordo delle origini cristiane della nostra convivenza, cultura e civiltà». Giudici si è poi soffermato a lungo sul ruolo di San Siro, ricordandolo per «la sua missione tra noi, per aver celebrato nella nostra città per la prima volta la Santa Cena. Quel rito certamente è stato preparato con la predicazione, con i battesimi, con una educazione alla vita cristiana che coinvolgeva una piccola comunità, circondata dalla grande maggioranza non cristiana. E tuttavia la pienezza della sua presenza tra noi come annunciatore e pastore della nostra fede, ha luogo nella prima messa da lui celebrata nella comunità cristiana di Ticinum Pavia». Il rito solenne di San Siro quest’anno prevedeva anche la consacrazione di un nuovo diacono, Dante Cerabolini: «La decisione personale di questo caro fratello – ha detto il vescovo – ci aiuta a comprendere con maggiore chiarezza quale dono è l’eucaristia per la comunità cristiana e qual è il senso della nostra festa al Santo patrono». Un accenno, infine, alla vicenda della chiesa di San Marino: «Nella nostra città vi è un luogo in cui siamo certi che i santi misteri si sono celebrati fin dalI’VIII secolo. E’ la chiesa di San Marino, che sorge sopra più antiche costruzioni. Le vicissitudini storiche l’assegnano oggi come proprietà del Comune. L’amministrazione comunale si è detta disponibile per il recupero dell’edificio. La Diocesi manifesta in questa circostanza la disponibilità a riprenderne l’uso liturgico rispondendo alle esigenze della cura della fede nella nostra città e continuando quel fattivo dialogo con l’amministrazione comunale che ha già condotto a realizzare significative opere di ricupero, dentro un progetto globale di sistemazione dell’edificio»
btt